Le acque minerali

Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute". (D.L. 105 25/01/1992)

Tutte le acque minerali naturali hanno avuto varie classificazioni in base ad alcuni criteri identificativi che corrispondono ai caratteri generali (colore, odore, sapore, limpidità, colloidi) e ai risultati delle analisi chimiche.

Una prima classificazione può essere fatta comprendendo tutte le acque minerali in due grandi gruppi: le oligominerali e le termali.

Le acque oligominerali non hanno una attività terapeutica intense e principalmente favoriscono l'eliminazione delle tossine dal nostro organismo e trovano indicazione nella prevenzione della calcolosi renale.

Le acque oligominerali sono le migliori da bere e si trovano nella grande distribuzione già confezionate in bottiglia.

Le acque termali sono di norma ad alta concentrazione minerale e vengono prescritte per cura alle terme.

La classificazione adottata in Italia è quella di Marotta e Sica, riportata negli "Annali di Chimica Applicata" nella quale sono presi in considerazione aspetti quantitativi e qualitativi:

 

Acque da bibita

acque oligominerali (con residuo a 180° non superiore a 200 mg/l)

Particolarmente diuretiche, sono adatte a chi soffre di ipertensione o ha problemi legati ad una digestione difficile.

Vengono utilizzate anche da chi deve seguire diete povere di sodio (diete iposodiche.

acque mediominerali (con residuo a 180° compreso tra i 200 e i 1000 mg/l)

Sono acque digestive, grazie ad una presenza abbondante di bicarbonato e sono indicate per le persone con particolari carenze di minerali.

acque minerali (con residuo a 180° superiore ai 1000 mg/l)

Sono acque che contengono una quantità di sali disciolti che è spesso superiore a valori che la CEE ammette per le acque potabili.

E’ bene quindi che il loro consumo avvenga sotto diretto controllo del medico.

Per la legge italiana tutti tre i tipi sono "acque minerali", usate per le loro qualità terapeutiche speciali e la differenza riguarda solo il contenuto in minerali.

 

Acque da bagno

acque fredde (con temperatura alla sorgente non superiore ai 20° centigradi)

acque ipotermali (con temperatura alla sorgente tra i 20° e i 30° centigradi)

acque omeotermali (con temperatura alla sorgente tra i 30° e i 40° centigradi)

acque ipertermali (con temperatura alla sorgente superiore ai 40° centigradi)

 

Un'altra classificazione contiene le caratteristiche di moltissime acque minerali e in particolare di quelle termali:

 

acque bicarbonate

Le acque bicarbonate sono tra le più diffuse in natura.

Sono acque che si originano da rocce calcaree e contengono in modo prevalente bicarbonati.

Nel terreno prevale infatti il bicarbonato, accanto a calcio, solfati, sodio e magnesio che entrano nella costituzione minerale delle acque bicarbonate.

La maggioranza sono bicarbonato-calciche, ed il calcio presente conferisce a queste acque un sapore gradevole.

Sono usate di solito per terapia idropinica, le più concentrate anche per bagni, docce, irrigazioni vaginali e rettali.

Sono particolarmente indicate per gli sportivi per riacquisire i minerali persi nell’attività fisica.

 

acque carboniche

Contengono bicarbonato in varie forme.

Sono soprattutto bicarbonato-calciche.

Si somministrano essenzialmente per bibita, ma anche per balneoterapia, docce, irrigazioni vaginali e rettali.

Nei bagni termali riequilibrano l’apparato circolatorio.

Ricordiamo che, all'interno delle acque classificabili come carboniche, esiste una notevole varietà legata ad altre componenti chimiche ed a caratteristiche chimico-fisiche.

Avremo perciò acque carboniche bicarbonate, salse, salso-bromo-iodiche, solfuree etc., oligominerali, ricche in sali minerali oppure, in base alla passata classificazione, oligo, medio e minerali propriamente dette.

 

acque salse

Hanno la stessa origine delle salsobromoiodiche in cui prevalgono il sodio ed il cloro.

Si somministrano prevalentemente per bibita e trovano indicazione, utilizzate con metodiche idropinoterapiche, soprattutto nelle patologie dell'apparato digerente.

 

acque solfate

In queste acque l'elemento predominante è lo zolfo.

Si somministrano essenzialmente per bibita, ma anche per fanghi e irrigazioni rettali.

Depurano il fegato ed hanno effetti benefici sulla pelle e sui capelli.

 

acque solfuree

Sono denominate solfuree le acque che possiedono una quantità pari o superiore ad 1 mg di H2S (acido solfidrico) per litro.

Contengono zolfo in varie combinazioni. quelle che contengono idrogeno solforato sono caratterizzate da uno sgradevolissimo odore che ricorda le uova marce.

Si somministrano per bibita, per balneoterapia, fanghi, per inalazioni, irrigazioni vaginali.

 

acque salso-bromo-iodiche

Sono acque fortemente mineralizzate di origine marina e si trovano in località costiere o in luoghi che hanno ospitato mari in alcune ere geologiche e dove l'acqua si è raccolta e concentrata in bacini sotterranei.

Contengono cloruro di sodio e altri minerali in diversa concentrazione.

Si somministrano per balneoterapia, fanghi, inalazioni e irrigazioni. Ottime per curare il sistema respiratorio.

 

acque radioattive

Contengono tracce di sostanze radioattive (radon) e permettono il riequilibrio del sistema nervoso.

Si usano per bibita, per inalazioni, irrigazioni vaginali, per balneoterapia e fangoterapia.

Diversi possono essere gli elementi radioattivi presenti in traccia nelle acque minerali e tra questi il radio, il radon, il torio, l'attinio, l'uranio, ecc...

Il più importante ai fini terapeutici (nonché il più rilevante per quantità nelle acque minerali) è il radon, un gas disciolto nell'acqua che deriva dalla emanazione di una particella alfa da un atomo di radio.

 

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Ricordiamo che le informazioni fornite sono ad esclusivo scopo informativo e non sostituiscono il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.

L'uso degli oli essenziali e di qualsiasi sostanza naturale può integrare le cure del medico ma non le sostituiscono.

Fare auto-diagnosi e auto-cura può causare gravi rischi per la salute, ogni sintomo va immediatamente segnalato al medico.